Читаем Le sentinelle del cielo полностью

Un brivido percorse la schiena di Thorstern. Anche lui, quando si trattava di raggiungere un suo fine, sapeva essere freddo all’estremo, ma non lo dimostrava mai con tanto cinismo e spietatezza. Quando c’era di mezzo un cadavere, lui se ne lavava le mani esprimendo ufficialmente la sua deplorazione. Se Greatorex, molto meno colpevole di lui, era stato eliminato in quel modo…

— Sembra che ci siano altri che si divertono in modo sadico — osservò caustico.

— Non avete capito. Noi non siamo felici di aver ucciso Greatorex, né ci mettiamo a piangere. La cosa ci lascia del tutto indifferenti.

— Praticamente è la stessa cosa. — Quello era il momento opportuno per lanciare il suo messaggio telepatico alle pattuglie. — Non so come abbiate fatto, ma voi avete commesso un omicidio!

Mavis entrò con un vassoio e versò da bere in tre tazze. Poi depose sul tavolo un piatto di dolci e tornò in cucina, senza dire una parola.

— Volete parlare di omicidio? — chiese Raven. — Un argomento che siete qualificato a discutere.

Thorstern pensò che era una battuta stupida e immeritata. Si poteva dire qualsiasi cosa sul suo conto, ma non che fosse un mostro sanguinario. Era vero che stava conducendo una guerra non dichiarata contro la Terra, ma nella realtà si trattava di un movimento di liberazione. Ed era anche vero che aveva causato delle vittime, nonostante le raccomandazioni di colpire senza provocare perdite di vite umane e di badare soltanto al danno economico.

Quei pochi morti erano stati inevitabili. Aveva approvato soltanto quelli assolutamente necessari per poter compiere la missione. Non uno di più. Fino a quel momento era il conquistatore più umano della storia, quello che avrebbe conquistato la vittoria più spettacolare con perdite minime.

— Volete spiegarmi la vostra insinuazione? Se mi accusate di massacri, io vi prego di citarmene uno.

— Nel passato ci sono stati soltanto casi individuali. Le grandi atrocità avverranno in futuro, se le riterrete necessarie… e se vivrete abbastanza a lungo.

— Oh! Ecco un altro chiaroveggente — disse Charles. Tuttavia capiva che quella previsione poteva essere esatta.

Raven continuò a parlare con Thorstern.

— Soltanto voi sapete il prezzo di vite che siete disposto a pagare per la conquista del vostro mondo. Comunque, è perfettamente visibile quello che sta scritto a lettere di fuoco nella vostra mente: nessun prezzo è troppo alto.

Thorstern non seppe cosa rispondere. Non c’era una risposta. Lui voleva il dominio senza spargere molto sangue e senza grandi difficoltà. Ma se la resistenza si fosse fatta violenta e il prezzo di vite e di rovine fosse enormemente salito lui lo avrebbe pagato ugualmente, pur con profondo rammarico.

In quel momento, però, si trovava nelle mani di due avversari. Avrebbero potuto troncare le sue ambizioni, uccidendolo come avevano ucciso Greatorex. Nessun dubbio che ne avessero la possibilità. Restava tuttavia da vedere se ne avevano l’intenzione.

Lentamente, sperando che nessuno se ne accorgesse, girò lo sguardo verso la porta. Ma non riuscì a nascondere i pensieri che gli vennero nello stesso momento, e cioè che se una pattuglia della polizia avesse captato i discorsi sull’omicidio, forse non avrebbe osato fare irruzione nella casa e probabilmente sarebbe andata a chiedere rinforzi. Forse, entro pochi minuti, lui sarebbe stato nuovamente libero.

Raven continuò a parlare, anche se l’altro lo ascoltava appena.

— Se il movimento nazionalista venusiano volesse soltanto conquistare l’indipendenza, noi potremmo simpatizzare, nonostante i metodi violenti che vengono usati. Ma non è quello che dice di essere. Il vostro cervello rivela che si tratta di un vostro strumento personale per la conquista del potere. È destinato soltanto alla conquista di quella supremazia che voi desiderate. Povero piccolo verme strisciante!

— Cosa? — Di colpo Thorstern prestò nuovamente tutta la sua attenzione.

— Ho detto, povero piccolo verme strisciante, che si nasconde alla luce, che brancola nel buio e che è pateticamente atterrito da mille piccole cose, anche dall’anonimato.

— Io non ho paura…

— Voi mirate al dominio su una colonia di piccoli vermi, a un dominio che può durare soltanto un battito di cuore nello scorrere infinito del tempo. Dopo di che, sparirete per sempre. Polvere alla polvere. Un nome insignificante stampato su un libro inutile, mormorato da storici miopi e maledetto dagli studenti. In un lontano futuro per punire qualche bambino cattivo forse gli faranno scrivere un noiosissimo saggio su di voi. L’ascesa e la caduta dell’Imperatore Emmanuel. - Raven sbuffò sprezzante. — Immagino che la consideriate immortalità.

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