MIRANDOLINA: Signori, devo chi
CONTE: Dica pure.
MARCHESE: Parli.
FABRIZIO: (Che cosa mai adesso domanderà?). (
MIRANDOLINA: Vi chiedo, per atto di grazia, di trovare un’altra locanda.
FABRIZIO: (Brava; ora vedo che mi vuole bene). (
CONTE: Sì, La capisco. Me ne andrò, ma nonostante questo deve essere sicura del mio aiuto.
MARCHESE: Partirò per fare piacere, ma in ogni luogo si ricorda della mia protezione.
MIRANDOLINA: Queste espressioni mi stanno a cuore. Cambiando stato, voglio cambiar costume; e, cari Signori, potete approffittare di quello che avete visto, in vantaggio e sicurezza del vostro cuore; e quando mai vi trovate in occasioni di dubitare, di dover cedere, di dover cadere, ricord
Fine della Comm
Soluzioni (ключи к заданиям)
2.
fare
farò faremo
farai farete
farà faranno
essere
sarò saremo
sarai sarete
sarà saranno
3.
1) C’è una certa differenza tra protezione e soldi.
2) – Non stimo questa persona.
– Per quale ragione?
– Non mi ha fatto nessuna impressione.
3) – Che cos’è questo rumore? Perché gridi? Hai bisogno di qualcosa? Ci vogliono i soldi?
4) – Sono solo allatesta della banca!
– Bravo!
– Son chi sono!
5) – Io amo Paolo ancora più di lei. Voglio fareimpressione. Voglio conquistarlo con la mia gentilezza.
– Ma c’è un pericolo: di perdere la testa!
6) – Pensi spesso al futuro?
– Sì. Quando ci penso mi passa subito la volontà di vivere.
– Eh, pazzia.
7) – Che cosa farai con i tuoi soldi? Non vuoi dare a Giulia niente delle tue ricchezze?
– Niente affatto.
– Non sei innamorato?
– No, né mai lo sarò.
– Mi fai ridere.
2.
Прямые местоимения
mi La
ti ci
lo vi
la li
le
Косвенные местоимения
mi ci
ti vi
gli gli
le
Le
3.
1) Purtroppo quegli orecchini con idiamanti non le sono piaciute. Non sono legati alla moda. Così li ha buttati via.
2) – Perché sei così crudele con me? Mi offendi sempre.
– Basta. A presto!
– Povero sciocco!
– Lo so, lo so. Ciao!
3) – Non mi serve nessuno. Ma… chissà?
– Sei rustico come un orso.
– No, sono delicato di pelle, ma amo troppo la libertà.
4) Perché mi tieni in speranza?
5) Uno mi basta: e questo non mi manca.
6) In certi momenti mi sembra che lei mi vuole, in altri momenti che non mi vuole. Lei vuole fare tutto al suo modo.
7) Il meglio sarà sempre per me perché gli altri vanno e vengono, io invece resto sempre.
1.
1) Come si scrive questa parola?
2) Perché si dice così?
3) Questo non si sa mai.
4) Non si può negare.
5) In Italia gli scherzi si fanno sempre.
6) Come si prepara la pasta al pesto?
7) Qui non si deve fumare.
8) I maccheroni si mangiano spesso in Italia.
2.
Imperativoguardare
– guardiamo!
guarda! guardate!
guardi! (–)
mettere
– mettiamo!
metti! mettete!
metta! (–)
dormire
– dormiamo!
dormi! dormite!
dorma! (–)
3.
1) Le chiavi, cerchiamole!
2) I diamanti, guardali!
3) Il cactus, regalatelo a mamma!
4) I capelli, asciugali!
5) I soldi, Li prenda per favore!
6) Giancarlo, non lo offenda, Signore!
7) Le mie foto, guardale!
8) La zuppa, mangiamola!
9) La finestra, apritela, fa caldissimo!
4.
1) Venga qua, Signor Cipollino! Non gridi. Non pianga. Ci scusi!
2) Usciamo. Non litigate, ragazzi!
3) Non offendermi. Fammi un regalo. Regalami quel bellissimo gioiello di diamanti.
1.
1) Il bicchiere, l’hai portato.
2) Il Cavaliere, l’ha incontrato.
3) La stanza, l’hai pulita?
4) La padroncina, l’ha vista?
5) I libri, li abbiamo letti.
6) Il cibo, l’avete mangiato.
7) Le salse, le hanno assaggiate.
8) Il brindisi, nessuno l’ha fatto.
9) Il Borgogna, chi l’ha bevuto?
10) Le ragazze, perché non le abbiamo chiamate?
2.
1) – Dove vai? La zuppa è in tavola.
– Vado per un piatto. Torno subito.
2) Che prodigio! Che sapore! Buono! Squisito! Non ho mai mangiato niente di meglio.
3) – Non posso vederli, sono cattivi, finti, bugiardi, lusinghieri.
– Povero sciocco! Certo, sono stravaganti, a volte sgarbati, ma di solito sono dolcissimi e buoni. Non so se mi capisci…
4) – Hai dato da mangiare al cagnolino?
– Sì, e oggi l’ho fatto prima del solito.
5) – Ti piace Sandro?
– Sì, e a te?
– Anche a me. Incanta tutti.
– Com’è ridicolo.
– Ma la sua bella sincerità…
6) Mirandolina avrà sempre dei clienti: buona tavola, buona biancheria, per di più è umile! Lei è la serva di chi viene nella sua locanda.
2.
3.
1) – Chi è di là?
– E’ permesso?
– Sì, prego.
– La servirò in tavola. Adesso apparecchio la tavola e Lei può passeggiare con un libro.
2) – Una zuppa per favore! Sbrigati!
– Eccolo. Qualcos’altro?
– Sì, riscalda il secondo e portami anche il vino di Borgogna.
– Altro?
– No, vai via.
– E’ impazzito.
3) – Hai pranzato?
– Sì, ho preparato il pranzo con le mie mani. Ho cucinato la carne con una salsa squisita. Oh che sapore! E’ la mia passione.
– Che cosa hai bevuto? Il vino rosso?
– No, ti sei sbagliato. Ho bevuto solo l’acqua e poi il caffè.
4) – Una bistecca deve essere ben cotta! Questa invece mi farà male. Povero me!
– Non avere paura, non c’è nessun pericolo.
– In questo ristorante non ci vengo più