1. Che cosa fece la taverniera con i briganti?
2. Perch'e il ciabattino ingann`o il suo fratello?
3. Che cosa vide il contadino nella caverna?
4. Che cosa fece i briganti con il ciabattino?
5. Raccontare il testo.
1.
Il fratello che non aveva nulla faceva il contadino.3.
1. Cosa mai avr`a da misurare
mio fratello che non ha mai avuto nulla al mondo.2. Un giorno il contadino era in campagna, e vide tredici uomini sotto un albero di quercia, con certi coltellacci
.3. La vedova del ciabattino, con tutti i soldi che le erano rimasti, compr`o una taverna
e si mise a far la taverniera.4. And`o, aspett`o che i briganti uscissero dalla quercia,
ma non li cont`o mentre se ne andavano.4.
serviva.5.
1. Dopo un po’ i briganti uscirono, uno a
uno, e l’ultimo fu il capo.2. Appeso ai
rami, vide il corpo squartato del fratello, lo sleg`o, lo caric`o sull’asino, e lo port`o a casa, tra gran pianti della moglie e dei figli.3. And`o subito a
trovare il fratello.4. Una caverna, dalla
terra al soffitto, piena di roba ammonticchiata.Il lupo e le tre ragazze
C’erano tre sorelle, a lavorare in un paese. Gli venne la notizia che la loro mamma, che abitava a Borgoforte, stava mal da morte[57]
. Allora la sorella maggiore si prepar`o due sporte con dentro quattro fiaschi e quattro torte e part'i per Borgoforte. Per strada trov`o il lupo che le disse: – Dove corri cos'i forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le `e preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no[58], alle corte[59], ch’io ti mangi `e la tua sorte. La ragazza diede tutto al lupo, e torn`o dalle sorelle a gambe levate[60]. Allora la seconda riemp'i la sporta e part'i per Borgoforte. Trov`o il lupo. – Dove corri cos'i forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le `e preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? – Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no, alle corte, ch’io ti mangi `e la tua sorte. Anche la seconda sorella vuot`o le sporte e torn`o via di corsa. Allora la pi`u piccola disse: – Adesso ci vado un po’ io, – prepar`o le sporte e part'i. Trov`o il lupo. – Dove corri cos'i forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le `e preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? – Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no, alle corte, ch’io ti mangi `e la tua sorte. Allora la pi`u piccola prese una torta e la butt`o al lupo che stava a bocca aperta. Era una torta che lei aveva preparato prima apposta, con dentro tanti chiodi. Il lupo la prese al volo e la morse e si punse tutto il palato. Sput`o la torta, fece un balzo indietro[61], e scapp`o dicendo alla bambina: – Me la pagherai! Di corsa, per certe scorciatoie che sapeva solo lui, il lupo arriv`o a Borgoforte prima della bambina. Entr`o in casa della madre ammalata, la mangi`o in un boccone[62], e si mise a letto al suo posto. Arriv`o la bambina, vide la mamma che faceva appena capolino[63] dalle lenzuola, e le disse: – Come sei diventata nera, mamma! Sono stati tutti i mali che ho avuto, bambina, – disse il lupo. Come t’`e venuta la testa grossa, mamma! – Sono stati tutti i pensieri che ho avuto, bambina. – Lascia che t’abbracci, mamma, – disse la bambina e il lupo “ahm!”, se la mangi`o in un boccone. Inghiottita che ebbe la bambina, il lupo scapp`o fuori. Ma appena sulla via i paesani, a vedere un lupo uscire da una casa, gli si misero dietro con forche e badili, gli chiusero tutte le strade e l’ammazzarono. Gli tagliarono subito la pancia e ne uscirono madre e figlia ancora vive. La mamma guar'i e la bambina torn`o dalle sorelle a dire: – Avete visto che io ce l’ho fatta!La fiaba dei gatti