Rachel era la responsabile del servizio di sintesi dell'NRO, e manteneva i contatti con la Casa Bianca. Toccava a lei passare in rassegna ogni giorno i rapporti dell'intelligence, decidere quali erano importanti per il presidente, riassumerli in una paginetta e poi inoltrare il materiale al consigliere del presidente per la Sicurezza nazionale. Nel gergo dell'NRO, Rachel Sexton "fabbricava prodotti finiti al servizio del cliente".
Anche se il lavoro era impegnativo e la occupava per molte ore, quell'incarico rappresentava per lei un distintivo onorifico, un modo per asserire la sua indipendenza dal padre. Il senatore Sexton si era offerto innumerevoli volte di aiutarla se avesse lasciato il posto, ma Rachel non aveva alcuna intenzione di dipendere economicamente da lui. Sua madre era la testimonianza di cosa poteva accadere quando si lasciavano troppe carte in mano a un uomo del genere.
Il suono del pager di Rachel riecheggiò nel corridoio di marmo.
"Di nuovo?" Non si preoccupò neppure di leggere il messaggio.
Chiedendosi che diavolo stesse succedendo, entrò in ascensore, saltò il suo piano e salì direttamente all'ultimo.
4
Definire il direttore dell'NRO un uomo dall'aspetto insignificante suonava già come un'esagerazione. William Pickering era molto basso, calvo, con l'incarnato pallido, il viso anonimo e gli occhi nocciola che scrutavano i segreti più profondi della nazione e al contempo apparivano come due pozze vuote. Eppure, per i suoi sottoposti, torreggiava come un gigante. Il suo carattere mite e la sua filosofia spicciola erano leggendari all'NRO. La pacata diligenza, unita al guardaroba di sobri abiti neri, gli aveva valso il soprannome di "Quacchero". Brillante stratega e modello di efficienza, il Quacchero governava il suo mondo con impareggiabile lucidità. Il suo mantra personale era: "Scopri la verità. Agisci di conseguenza".
Arrivata nel suo ufficio, Rachel lo trovò al telefono. La stupiva sempre il suo aspetto: William Pickering non aveva proprio l'aria di uno abbastanza potente da svegliare il presidente a qualunque ora.
Il direttore posò la cornetta e le fece cenno di accomodarsi. «Agente Sexton, prego.» La voce aveva un'affilata nitidezza.
«Grazie, signore.»
Molti si sentivano a disagio per il suo modo di fare diretto, ma Rachel l'aveva sempre apprezzato. Quell'uomo era l'esatta antitesi di suo padre: per nulla appariscente, tutt'altro che carismatico, faceva il suo dovere con patriottica generosità evitando le luci della ribalta che suo padre amava tanto.
Pickering si tolse gli occhiali e la fissò. «Agente Sexton, il presidente mi ha telefonato circa mezz'ora fa per parlarmi di lei.»
Rachel cambiò posizione sulla sedia. Pickering era noto per quel suo modo di arrivare subito al dunque. "Accidenti, che bell'inizio." «Spero che non ci siano problemi con i miei rapporti.»
«Al contrario. Dice che la Casa Bianca tiene in grande considerazione il suo lavoro.»
Rachel si concesse di respirare. «E allora, che cosa vuole?»
«Incontrarla. Di persona. Immediatamente.»
Il disagio di Rachel aumentò. «Un incontro diretto? E per quale ragione?»
«Ottima domanda. Non me l'ha detto.»
Rachel si sentì smarrita. Nascondere informazioni al direttore dell'NRO era come non rivelare al papa segreti vaticani. La battuta in voga nell'ambiente del controspionaggio era che se William Pickering non sapeva una cosa, allora quella cosa non era successa.
Il direttore si alzò per passeggiare davanti alla finestra. «Mi ha chiesto di rintracciarla per convocarla immediatamente da lui.»
«Adesso?»
«Ha mandato qualcuno a prenderla. La aspetta fuori.»
Rachel aggrottò la fronte. La richiesta del presidente era di per sé sconcertante, ma era soprattutto l'espressione preoccupata sul viso del direttore a impensierirla. «È chiaro che lei ha qualche riserva, in proposito.»
«Ci può giurare!» Pickering si lasciò andare a un raro sfogo emozionale. «Il tempismo del presidente appare a dir poco sospetto. Chiede di incontrare proprio lei, la figlia dell'uomo che lo sta sfidando alle elezioni? Lo trovo assolutamente inopportuno. Sono certo che suo padre concorderebbe con me.»
Rachel se ne fregava altamente dell'opinione del padre, ma sapeva che Pickering aveva ragione. «Mette in dubbio le motivazioni del presidente?»
«Il mio compito è fornire informazioni all'attuale amministrazione della Casa Bianca, non giudicare la sua politica.»
"Tipica risposta da Pickering." Il direttore non nascondeva di considerare i politici figure transitorie, fugaci comparse sulla scacchiera, mentre i veri giocatori erano gli uomini come lui, stagionati "residenti" in carica da abbastanza tempo per comprendere tutti i meccanismi del gioco. Due interi mandati alla Casa Bianca, ripeteva spesso, non sono sufficienti per afferrare la reale complessità del panorama politico mondiale.