— Quando ho interrotto il contatto si è accesa una spia luminosa… e nessuno ci ha fatto caso. Sembra che tutti al castello siano in preda al panico. Continuano a scambiarsi ordini a vicenda senza concludere niente.
Si sporse un poco oltre l’angolo per guardare verso il cancello. Si sentì il rumore di molti piedi in corsa; poi dalla porta sbucarono diversi uomini che si lanciarono verso l’uscita. Ci fu un confuso incrociarsi di voci che cercavano di dominarsi a vicenda.
Era molto più facile ascoltare i pensieri.
“Troppo tardi. Il cancello è aperto, e Jesmond è tramortito.”
“Voi tre eravate nella stanza delle guardie. Cosa stavate facendo? Giocavate a jimbo? Ma guarda che roba! Due anormali escono tranquillamente dal castello, e loro continuano a giocare!”
“Vi siete mossi soltanto quando è suonato l’allarme! Be’, avevate ormai un’ora di ritardo!”
“Basta con le discussioni! Non stiamo facendo un’inchiesta! I due fuggitivi non posso essersi allontanati troppo. Inseguiamoli.”
“In che modo? Avanzando a tastoni come i ciechi? Non siamo mica dei radiosensitivi, sai!”
“Chiudi il becco! Anche loro si trovano nelle nostre stesse condizioni.”
“Niente affatto. Ti dico che quelli hanno qualità speciali, e sono pronto a scommettere che in questo momento stanno correndo in mezzo alla nebbia come se non esistesse.”
— Se fossi uno di loro, odierei a morte la gente come noi — disse Charles.
— Infatti ci odiano. E non posso biasimarli — disse Raven, e fece un gesto per imporre il silenzio. — Ascolta.
“Voi fate come volete, io li inseguo. Non possono correre senza fare rumore, e io sparerò in direzione di qualsiasi rumore dovessi sentire. Vieni con me, Sweeny?”
“Sì, certo.”
Un rumore di passi crepitò sulla ghiaia oltre il cancello e si allontanò con cautela nella notte.
“E se fossero telecinetici? Possono evitare di farsi sentire.”
“Un telecinetico non può rimanere sospeso in aria per sempre. Per me, il
vero superdotato è chi può digerire un confetto di piombo.”“Piantala, Sweeny. Come facciamo a sentirli se continui a chiacchierare?”
Continuarono ad allontanarsi mentre le loro menti si concentravano soltanto nell’ascolto degli eventuali rumori fatti dai fuggitivi. Gli uomini rimasti al cancello continuavano a rimproverare le guardie per quella partita a jimbo che le aveva distolte dal servizio, e nello stesso tempo cercavano di rianimare il povero Jesmond.
Un’onda di onde neurali giungeva invece dall’interno del castello.
“Niente indica cosa l’ha ucciso. Sembra che sia stato colpito da un attacco di cuore. Vi dico che si tratta di una disgraziata coincidenza. Nessun ipnotico può servirsi dei propri poteri attraverso uno schermo, né tantomeno può uccidere una persona a distanza.”
“No? Allora perché Thorstern ha spalancato loro la porta e ha ordinato alle guardie di aprire il cancello? L’hanno ipnotizzato, ne sono sicuro, e attraverso lo schermo. Quei due hanno un potere che nessun essere umano dovrebbe possedere.”
— Sei stato in gamba — disse Charles. — Guardando lo schermo al momento giusto, li hai indirizzati sulla pista sbagliata. Danno tutta la colpa a te, pensano che in qualche modo tu sia riuscito a farlo coi tuoi begli occhi.
— Non vorrei che scoprissero la verità.