Читаем Le sentinelle del cielo полностью

— Precauzioni piuttosto elaborate per la casa di un onesto commerciante, non vi pare? — disse Raven.

— Ho grandi interessi, da proteggere. I mezzi difensivi che ho studiato non si limitano certo a quelli che avete scoperto nella casa. Voi avete raggiunto soltanto la seconda linea di difesa. — Si protese verso lo schermo e li fissò con sguardo trionfante. — Anche se foste arrivati nella stanza in cui mi trovo, avreste scoperto che sono invulnerabile.

Raven sorrise.

— Sarebbe interessante fare la prova.

— Non ne avrete la possibilità. È ora che facciate entrare nei vostri piccoli cervelli l’idea che l’uomo comune non manca d’ingegno. Certi di noi… io in particolar modo… sanno come regolarsi con i mutanti. Sappiamo pensare con maggior rapidità, in qualsiasi momento.

— Pensate in ritardo, ma non lo sapete.

— Se siete tanto fieri dei vostri poteri telecinetici, provate a scardinare le serrature della porta. O forse siete due ipnotici. Provate allora a incantarmi attraverso lo schermo. Se invece siete telepatici, provate a leggere i miei pensieri. È impossibile, vero? Non sapete dove mi trovo, né in quale direzione, né a quale distanza. Potrei essere a dieci metri da voi, e avere i pensieri protetti da uno schermo d’argento, o essere in una stanza che si trova dall’altra parte del pianeta.

— Si direbbe che abbiate paura di qualcuno.

— Non temo nessuno — disse Thorstern, e stava affermando la verità. — Ma riconosco l’esistenza di poteri paranormali che non ho. Per questo sono prudente. Su Venere e su Marte non si può fare diversamente. Il numero dei mutanti è altissimo. È un fattore che la Terra dovrebbe tenere in considerazione, prima di scatenare qualcosa che forse non saprebbe poi come fermare.

— Anche la Terra ha i suoi mutanti — disse Raven. — Più di quanti possiate immaginare. Siete convinti di avere un gran numero di mutanti e non considerate quelli che possono esserci sulla Terra. Chi vi ha portato su questo pianeta? La flotta di astronavi terrestri, pilotata allora, e ancora oggi, da equipaggi che trascorrono quindici o venti anni in volo, soggetti alle radiazioni dello spazio. I figli di questi lupi dello spazio non sono come i figli di tutti gli altri.

— Su questo sono d’accordo — disse Thorstern, poi assunse il tono della persona che sta per affermare qualcosa che non si può discutere. — Se c’è davvero una guerra in atto, perché mai la Terra non schiera i suoi mutanti contro quelli di Venere?

— Chi ha mai detto che Venere stia usando i mutanti?

Thorstern impiegò un decimo di secondo per darsi dell’imbecille. Aveva commesso un grosso sbaglio e doveva rimediarlo. — Non è così? — chiese fingendosi candidamente sorpreso.

— No.

— Che cosa succede allora?

— Qualcosa di infinitamente peggio. I Venusiani si servono di un nuovo tipo di raggio che rende sterili le nostre donne.

— È una sporca menzogna! — esclamò Thorstern, arrossendo di collera.

— Esatto — disse Raven con calma. — E voi lo sapete. Lo avete ammesso in questo momento. Come fate a saperlo?

— Nessuno potrebbe permettersi di combattere in un modo tanto indegno — disse Thorstern, e segretamente si maledì per aver fatto un secondo errore. Avrebbe dovuto stare molto più attento. — Mi sono stancato di questo colloquio. Non è interessante né piacevole. Vi voglio sistemare come farei con qualsiasi pazzo che viene a minacciarmi in casa mia.

— Se vi riesce.

— Sarà facile. Gli anormali come voi hanno lo stesso tipo di polmoni degli altri. Anche un notturno cadrebbe addormentato in pochi attimi. Nonostante la sua qualità rimarrebbe inerme di fronte al sonno quanto un bambino appena nato. Non sarebbe più l’individuo biologicamente superiore che si vanta di essere. Addormentato, non è altro che un pezzo di carne. E chiunque potrebbe sistemarlo.

— Ci volete addormentare con il gas?

— Proprio così — disse Thorstern, compiaciuto di poter usare i suoi poteri contro i potenti.

— Ci sono dei tubi che portano il gas fino alla sala in cui vi trovate. Fanno parte del sistema difensivo. Come potete vedere, la nostra immaginazione è più fertile della vostra. — Si strinse un labbro tra le dita. — Mi piace fare le cose nel modo più semplice, in silenzio, e senza troppe difficoltà.

— Ma rifiutate di fare qualcosa per fermare la guerra.

— Non siate stupidi. Non posso proprio ammettere che ce ne sia una, né tantomeno che sia implicato io. Questa vostra guerra immaginaria ha smesso d’interessarmi. Vi tratterò come due malfattori penetrati nella mia casa. Farò in modo che la polizia vi possa prendere senza la minima difficoltà.

Si piegò in avanti e afferrò qualcosa che si trovava all’estremità della scrivania. Improvvisamente Charles si accasciò contro lo schienale della sedia e scivolò in avanti. La faccia gli si fece pallida e gli occhi si chiusero, come per sempre.

Raven distolse l’attenzione dallo schermo e si alzò di scatto per impedire che il compagno cadesse. Poi gli mise una mano sotto l’abito e cominciò a massaggiare all’altezza del cuore.

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