Читаем Le sentinelle del cielo полностью

— Allora non siete soltanto pazzo, ma anche pericoloso! — Thorstern fece un gesto di disprezzo. — Non ho tempo da perdere con i pazzi. Meglio che me ne lavi le mani e vi consegni alla polizia. — Li fissò con sguardo freddo e severo. — Da buon cittadino, ho piena fiducia nell’opera dei nostri agenti.

Charles fece una smorfia. — State parlando certamente di quelli che ricevono soldi da voi. Li conosco. Sono i più temuti poliziotti del pianeta, e a ragione. — All’improvviso i suoi lineamenti si fecero tesi, e per un attimo la sua faccia non sembrò più né grassa né bonaria. — Tuttavia devo dirvi che noi non li temiamo.

— Cambierete opinione, vedrete. — Thorstern rivolse di nuovo la sua attenzione a Raven. — Nego tutte le accuse prive di senso che mi avete fatto. È tutto! Se la Terra pensa di ristabilire la sua autorità su Venere, lo faccia nel modo più appropriato. Wollencott può anche essere la causa dei guai che esistono con la Terra. Ma la loro risoluzione è un problema che non mi riguarda.

— Sentite, noi non ci lasciamo ingannare dai vostri burattini. Se togliamo di mezzo Wollencott, vi fareste una bella risata perché subito lo sostituireste con uno dei burattini che avete in lista di attesa, e perché fareste subito di lui un martire buono a fare dell’ottima propaganda contro la Terra.

— Davvero?

— Voi non alzerete un dito per salvare Wollencott. Anzi, gli fareste fare la parte del primo martire venusiano per la libertà. La Terra non ha tempo da perdere per fornire uno o due santi e un piccolo dio.

— Questa divinità sarei io? — chiese Thorstern sogghignando.

— Sì — disse Raven. — La nostra mossa logica è stata di giungere alla persona che muove le corde dei burattini. Ecco perché siamo venuti a parlare con voi. Ora, però, siamo convinti che è impossibile farvi ragionare; quindi non ci rimane che usare le maniere drastiche.

— Questa è una minaccia — disse Thorstern, mostrando una fila di denti bianchi. — Ed è strano che venga da una persona in mio potere. Mi dispiace deludervi, ma debbo informarvi che vi trovate in una solida prigione di pietra, completamente isolata dal mondo esterno.

— Divertitevi, finché potete.

— Comincio a credere che siate completamente pazzo — continuò Thorstern, senza badare all’interruzione. — Secondo me avete bisogno di uno psichiatra. Siete spinto dall’ossessione che io, Emmanuel Thorstern, ricco commerciante di Venere, sia una specie di Golia contro cui dovete recitare la parte di David. — Abbassò gli occhi per guardare qualcosa che non veniva inquadrato dallo schermo. — Sì, vedo che vi chiamate proprio David. Evidentemente siete rimasto condizionato dal nome.

— Non più di quanto lo siate voi per il fatto di chiamarvi Thor o Emmanuel.

Sulla faccia di Thorstern comparve la prima reazione visibile. La fronte gli si coprì un attimo di rughe. Riuscì tuttavia a sorridere con alterigia. — Ho piegato uomini per molto meno di questo! Li ho spezzati — disse stringendo rabbiosamente i pugni. — Li ho ridotti in uno stato pietoso.

— Vedo che conoscete i significati dei vostri nomi.

— Non sono un ignorante. — Thorstern inarcò le folte sopracciglia. — Ma mi occupo soltanto del mio commercio… non di fanatismi. Voi siete l’ossessionato, non io. Voglio il potere, certo, ma solo delle cose materiali. I vostri insulti non sono pericolosi per me, ma per voi.

— Le vostre minacce sono del tutto inutili. Sì, voi potrete annientare certi uomini, ma non riuscirete mai a vincere la Terra. Fate cessare la guerra, finché siete in tempo.

— E se non lo facessi?

— La Terra deciderà di averne più che abbastanza e di dover colpire a modo suo. Volete sapere come?

— Sto ascoltando.

— Eliminerà gli uomini dell’opposizione, uno a uno, cominciando da voi.

Thorstern rimase impassibile. Spinse indietro una ciocca di capelli bianchi e abbassò lo sguardo per consultare alcune carte che non venivano inquadrate dallo schermo.

— La mia coscienza è a posto, quindi non ho alcuna paura. Inoltre, noi siamo tutti Terrestri, soggetti alla legislazione terrestre che stabilisce la colpevolezza di un cittadino soltanto quando si possono produrre prove inconfutabili. Queste prove sarà impossibile produrle, dato che mancheranno i testimoni, inclusi voi due.

— Questa è una minaccia — disse Raven.

— Consideratela come volete. A quanto pare, non capite la posizione in cui siete venuti a trovarvi.

— Sì, sì, lo sappiamo… siamo in trappola… Almeno così sperate!

— Siete rinchiusi in una stanza dalle pareti solidissime e senza finestre. L’unica porta è chiusa da un congegno di serrature che possono essere aperte soltanto da qui. Usavamo la sala in cui vi trovate per i colloqui con i paranormali che venivano in visita senza chiari motivi. L’abbiamo già usata diverse volte.

— Capisco.

— Non sono tanto stupido da sentirmi al sicuro dietro una cancellata che si può facilmente superare, come avete fatto voi. Ma adesso avrete certamente capito che chi vuole lottare contro di me deve farlo nel momento e nel luogo da me scelti.

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