Читаем Le sentinelle del cielo полностью

La donna che abitava nella casa era un po’ troppo alta e un po’ troppo grossa, e si muoveva con la goffaggine di chi supera il peso medio. Aveva gli occhi grandi neri e luminosi. Anche la bocca era grande, e grandi erano le orecchie. I capelli erano una voluminosa zazzera nera. Il petto voluminoso e i fianchi pesanti non erano certo attributi rispondenti al gusto della maggior parte degli uomini. Tuttavia, per quanto non fosse una bellezza, una ventina di spasimanti l’avevano corteggiata, e tutti si erano disperati al suo rifiuto perché la donna possedeva un fascino irresistibile: i grandi occhi e la luce che vi brillava la rendevano sorprendentemente bella. Porse a Raven la mano e gli diede una calorosa stretta.

— David! Cosa ti porta da queste parti?

— Dovresti già saperlo, dato che non ho usato l’espediente di tenere la mente chiusa.

— È vero. — La donna passò dal linguaggio vocale al sistema di comunicazione telepatico, per il semplice motivo che le riusciva più facile.

— Di che si tratta?

Raven rispose alla stessa maniera, e cioè mentalmente. — Di due uccelli. — Le sorrise. — I due uccelli che io spero di uccidere con un solo sasso.

— Uccidere? Perché devi usare lo spaventoso termine uccidere? — Un’espressione di ansia le comparve sul volto. — Ti hanno convinto a compiere qualcosa. Lo so. Lo sento, anche se tu cerchi di tenerlo nascosto nella mente. Ti hanno convinto a intervenire. — Si mise a sedere su un divano pneumatico e fissò lo sguardo alla parete. — C’è una legge, non scritta, che ci prescrive di non essere mai tentati a intervenire tranne che per il motivo primario di opporsi ai Deneb. Inoltre, la non-interferenza addormenta tutti i sospetti, e li incoraggia a pensare che siamo incapaci.

— È una logica eccellente, ammesso che le tue premesse siano esatte. Ma sfortunatamente non lo sono. Le circostanze sono cambiate. — Si sedette di fronte alla donna e la guardò. — Leina, su un punto abbiamo sbagliato. Sono più abili di quanto pensassimo.

— In che senso?

— Aggrovigliati nelle loro stesse contraddizioni, sono giunti al punto di frugare il mondo, nell’unica probabilità contro un milione di trovare qualcuno in grado di sbrogliare i loro nodi. E mi hanno trovato!

— Ti hanno trovato? — chiese lei, allarmata. — Come hanno fatto?

— Nell’unico modo possibile. Geneticamente, attraverso gli archivi. Devono aver classificato, sezionato e analizzato forse dieci, quindici, o anche venti successive generazioni, avanzando tra dati di nascite, matrimoni e morti, senza sapere esattamente cosa stavano cercando, ma sperando di trovare qualcosa. I miei convenzionali psuedo-antenati hanno legalizzato tutte le loro unioni e hanno lasciato una lunga serie di documenti che hanno portato a me. Così hanno riavvolto la lenza, e io ero il pesce attaccato all’amo.

— Se lo hanno fatto con te possono farlo anche con gli altri — disse con disappunto la donna.

— Su questo particolare pianeta non ci sono altri - le ricordò Raven. — Ci siamo soltanto noi due. E tu sei esclusa.

— Lo sono davvero? Come puoi esserne sicuro?

— Il processo di scelta è ormai terminato. E hanno preso me, non te… Forse perché sei una donna. O forse per merito dei tuoi antenati allergici ai documenti ufficiali, come quel paio di pirati sani e forti e immorali.

— Grazie — disse la donna, leggermente offesa.

— Il piacere è tutto mio — ribatté lui sorridendo.

Gli occhi della donna si fissarono in quelli di Raven.

— David, cosa vogliono farti fare? Dimmi tutto!

Lui raccontò che cos’era accaduto e alla fine concluse: — Fino a questo momento, l’alleanza Marte-Venere si è limitata a colpire a gradi, con la tecnica dell’attendere e aumentare lentamente la pressione. Sanno che finiremo col crollare, a meno che non si riesca a escogitare una efficiente controffensiva. Per dirla in altre parole, ci stanno succhiando una goccia di sangue ogni volta che capita l’occasione. Un giorno saremo troppo deboli per restare in piedi, e non avremo più la forza di difenderci.

— Non sono affari nostri — decise la donna. — Lascia che i mondi si combattano tra loro.

— È proprio il modo in cui ho cercato di vedere la situazione — disse Raven. — Poi mi sono ricordato l’insegnamento della storia. Un maledetto avvenimento porta sempre a qualcos’altro. Leina, sarebbe solo questione di tempo, poi la Terra deciderebbe di averne abbastanza, e colpirebbe con forza: e non potendo colpire di precisione, colpirebbe a caso, e con durezza. Marte e Venere si irriterebbero più che mai, rispondendo con la stessa durezza. Gli animi si accenderebbero, aizzandosi a vicenda. I freni verrebbero superati uno a uno, poi tutti in blocco. Nessuno avrebbe più scrupoli e alla fine qualche pazzo terrorizzato, di una parte o dell’altra, deciderebbe di lanciare una bomba all’idride per mostrare chi è il più forte. A questo punto puoi immaginare che cosa succederebbe in seguito.

— Certo — ammise lei a disagio.

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